La fototerapia con apparecchiature a LED (Light Emitting Diode) offre diverse possibilità terapeutiche nel campo della medicina estetica anti-ageing. La luce LED differisce dai laser per la potenza erogata: nel LED é misurata in mWatt, mentre nei laser é misurata in Watt. Il “duty cicle” (cioé il rapporto tra la durata del segnale “attivo” e il periodo totale del segnale) nel LED é molto più lungo che nei laser.
Come agisce la luce LED su cellule e tessuti?
La luce LED ha una azione di fotobiomodulazione che coinvolge il mitocondrio, con un processo molto simile a quello che avviene nella fotosintesi clorofilliana. Il cloroplasto ed il mitocondrio hanno una struttura di membrana quasi analoga. Le molecole responsabili dell’assorbimento della luce sono citocromi, soprattutto quelli a livello della membrana mitocondriale. Il miglior assorbimento di luce da parte di tali molecole si verifica dai 600 ai 940nm. Le componenti proteiche delle creste mitocondriali (citocromo) assorbono la luce: così facendo le modificazioni strutturali della membrana mitocondriale condizionano i processi di produzione d’energia con l’aumento della produzione di ATP.
Effetti clinici della fotomodulazione LED
L’azione della luce LED (vi sono apparecchi che lavorano a 590nm, altri a 880nm):
- diminuisce le dimensioni della lesione
- incrementa la riepitelizzazione
- incrementa il calibro dei vasi sanguigni (migliora la circolazione)
- incrementa i calibri linfatici (effetto di drenaggio)
- effetto antiedema
- effetto antalgico
- riduzione della teleangectasie (dilatazione dei vasi sanguigni)
- effetto anti-infiammatorio
- accelerazione dei processi di guarigione delle ferite>
Inoltre la luce LED ha una azione biochimica in quanto aumenta la produzione di VEGF (aumento della angiogenesi) e ossido nitrico (NO) che ha un effetto di vasodilatazione e di incremento delle difese immunitarie da parte dei macrofagi. Inoltre si ha un’aumentata sintesi di DNA da parte dei fibroblasti e una maggior produzione di collagene.