L’invecchiamento è un processo naturale evolutivo e multifattoriale, che inizia già a partire dai 20 anni di età. Anche se i segni difficilmente si manifestano prima dei 30-35 anni, il processo biologico di invecchiamento comincia diversi anni prima, e coinvolge principalmente il derma, lo strato intermedio della pelle. Nel derma troviamo i fibroblasti, delle cellule specializzate deputate alla sintesi di collagene e di elastina, due proteine fibrose che si intrecciano formando una rete che svolge un’importante azione di sostegno per l’epidermide. Una rete efficiente di collagene e di elastina si traduce in una pelle compatta ed elastica, caratteristiche che ostacolano anche la formazione delle rughe.
Purtroppo con il tempo che passa i fibroblasti rallentano, in maniera graduale ma progressiva, la produzione di nuove molecole di collagene e di elastina, e questo porta inevitabilmente ad una altrettanto graduale e progressiva perdita di elasticità, tono e compattezza della pelle. Questo processo favorisce inoltre la formazione di rughe di espressione, lassità cutanee e conseguenti rughe gravitazionali (i solchi che si formano proprio nelle pieghe formate dalla pelle che “cede” verso il basso).
Quello che si è sempre fatto in medicina estetica per ringiovanire il viso è stata la correzione dei segni dell’invecchiamento: rimpolpare, risollevare, tirare e distendere la pelle eliminando, rughe e lassità e dando al viso un aspetto più liscio e più tonico. Negli ultimi anni però, si sono sviluppati trattamenti sempre più innovativi, che vanno ad agire contrastando il processo biologico di invecchiamento, ringiovanendo la pelle ed il viso in maniera più naturale e più armoniosa.
Come abbiamo definito all’inizio, l’invecchiamento è un “processo naturale evolutivo e multifattoriale”: i trattamenti moderni, tra i quali ad esempio quelli di biostimolazione, agiscono tenendo conto proprio di questo. Essi agiscono stimolando la rigenerazione cellulare e la produzione di collagene, e così facendo non vanno solo a correggere un difetto, ma migliorano l’aspetto e la qualità della pelle a 360 gradi, con risultati dall’effetto naturale, che tengono conto dell’armonia della persona nel suo complesso.
Il più grande vantaggio che offrono i trattamenti di biostimolazione rigenerativa rispetto ai classici lifting o tossina botulinica, o filler tradizionali, è che agiscono non solo sul difetto (risollevano e distendono meccanicamente il tessuto, o eliminano le rughe) ma sul processo biologico che ne è la causa e di conseguenza su tutti gli strati della pelle coinvolti, andando a contrastare di volta in volta l’invecchiamento cutaneo.
La biostimolazione rigenerativa può in alcuni casi sostituire, mentre in altri affiancare, i trattamenti tradizionali. Ad esempio, se i segni dell’invecchiamento sono ad uno stadio più avanzato, l’unica soluzione efficace potrebbe essere un lifting chirurgico. Fatto quello però, i trattamenti di biostimolazione rigenerativa potrebbero aiutare ad ottimizzarne e mantenerne meglio il risultato nel tempo.
I prodotti utilizzati nei trattamenti di biostimolazione sono biocompatibili: vengono utilizzati dal corpo per stimolare la produzione, ad esempio, di collagene e poi vengono degradati. Il risultato non è quindi permanente, ma ha comunque una lunga durata, che va in genere dai 6 agli 8 mesi fino ad un anno. Il trattamento però si può ripetere: non è invasivo, non richiede tempi di convalescenza, e proprio perché a base di sostanze biocompatibili è altamente tollerato con un rischio bassissimo di reazioni allergiche o effetti avversi.
Il fatto che il risultato non sia permanente è un altro punto di forza dei trattamenti di biostimolazione rigenerativa: proprio perché l’invecchiamento è un processo evolutivo e multifattoriale, potremmo dire che questi trattamenti accompagnano la pelle lungo questo processo, migliorandone l’aspetto per renderla sempre piacevolmente bella, nonostante gli anni che passano.
Invecchiamento della pelle: quali sono i segni e le cause
I segni dell’invecchiamento iniziano a fare la loro comparsa intorno ai 30-35 anni. A questa età potremmo avvertire la pelle più secca, in particolare dopo l’esposizione al sole, e iniziare a vedere le prime rughe d’espressione intorno agli occhi (le “zampe di gallina”) e intorno alla bocca (le rughe nasolabiali). Con il tempo poi potremmo iniziare a sentirci la pelle meno tonica ed a vedere cambiamenti nel viso in termini di volume e di definizione dell’ovale. Andando ancora avanti tutti questi segni andranno inevitabilmente ad accentuarsi, ancora di più se ovviamente non si presta molta attenzione alla protezione ed alla cura della pelle.
Il processo di invecchiamento cutaneo non è causato solo da fattori biologici, ma può essere più o meno accelerato da fattori ambientali. Sappiamo, ad esempio, che il “sole invecchia la pelle”: affermazione senz’altro corretta, dato che l’esposizione ai raggi UVA e UVB che compongono la radiazione solare accelera la degradazione dell’acido ialuronico e danneggia le fibre collagene. L’acido ialuronico è importante per mantenere l’idratazione della pelle, e infatti non a caso dopo il sole la pelle appare più secca. Sempre l’esposizione al sole può causare inoltre la comparsa di macchie cutanee da iperpigmentazione.
Per prevenire l’invecchiamento cutaneo è in ogni caso importante la cura giornaliera della pelle: protezione solare (anche in inverno, perché gli UVA sono sempre presenti!) e corretta routine di skincare con prodotti adatti al proprio tipo di pelle ed alla propria età, tenendo conto anche della stagione e del proprio stile di vita.
Quali sono i benefici dei trattamenti di biostimolazione rigenerativa
Come abbiamo già accennato, la biostimolazione rigenerativa può essere vista come un approccio innovativo nel campo della medicina estetica, che mira a stimolare i processi naturali di rigenerazione della pelle contrastando l’invecchiamento. Questo trattamento viene realizzato utilizzando sostanze biocompatibili e biologicamente attive, le quali favoriscono la produzione di collagene, elastina ed altre componenti essenziali per mantenere la pelle giovane e sana.
I principali benefici della biostimolazione rigenerativa possono essere sintetizzati nei punti seguenti:
– Ringiovanimento cutaneo: la biostimolazione rigenerativa migliora la texture e l’elasticità della pelle, riducendo l’aspetto delle rughe e delle linee sottili
– Aumento del volume: stimolando la produzione di collagene, la biostimolazione aiuta a ripristinare tonicità e volumi della pelle
– Uniformità del tono della pelle: la biostimolazione aiuta a ridurre le macchie e le irregolarità del tessuto cutaneo, rendendolo più uniforme e luminoso
– Idratazione profonda: questo trattamento migliora anche la capacità della pelle di trattenere l’umidità, prevenendo la secchezza e la disidratazione.
Trattamenti di biostimolazione rigenerativa: idrossiapatite di calcio, lifting a ultrasuoni microfocalizzati, acido ialuronico
Una delle sostanze più innovative ed efficaci tra quelle sviluppate per i trattamenti di biostimolazione rigenerativa troviamo senza dubbio l’idrossiapatite di calcio. L’idrossiapatite di calcio (CaHA) è una sostanza biocompatibile, utilizzata nei trattamenti iniettivi sotto forma di microsfere immerse in un gel di carbossimetilcellulosa. Questa formulazione permette di riempire i volumi ed i solchi delle rughe, e nello stesso tempo offre un supporto meccanico ai fibroblasti del derma per produrre nuove molecole di collagene. Il trattamento a base di idrossiapatite di calcio contribuisce a riempire i volumi di zigomi e tempie, migliora la compattezza e l’elasticità cutanea, distende le rughe ed aiuta a ridefinire la linea mandibolare e l’ovale del volto.
Nonostante questo sia già di per sé un ottimo trattamento per il ringiovanimento del viso, negli ultimi anni in medicina estetica si sta diffondendo sempre di più il concetto di filler ibrido. Un trattamento di filler ibrido consiste nell’utilizzare in modo contestuale filler che prima venivano usati singolarmente, ai fini di ottimizzare i risultati.
Partendo sempre dal presupposto che l’invecchiamento è un processo multifattoriale ed evolutivo, con i filler ibridi si può trattare la stessa zona contestualmente, in modo più profondo ed uniforme. In genere ci sentiamo vecchi quando vediamo le rughe, e sono quelle che vorremmo eliminare. In realtà però la situazione è più complessa, perché l’invecchiamento coinvolge epidermide, derma, pannicolo adiposo sottocutaneo, tessuto muscolare e persino la componente ossea. Attraverso un protocollo di trattamento realizzato con filler ibridi è possibile agire su tutto il processo biologico nel suo complesso.
Ad esempio, un protocollo che comprenda idrossiapatite di calcio combinata con un filler a base di acido ialuronico e glicerolo, permetterebbe di ottenere un triplice effetto in una sola seduta: l’idrossiapatite di calcio stimola la produzione di collagene migliorando elasticità, compattezza e tono della pelle, mentre acido ialuronico e glicerolo idratano la pelle in profondità ed in superficie, rendendo il viso più fresco e luminoso.
Infine, anche il lifting non chirurgico a ultrasuoni microfocalizzati eco-guidati può essere considerato un trattamento di biostimolazione rigenerativa, senza aghi, per viso, collo e décolleté. Gli ultrasuoni microfocalizzati, direzionati dal medico estetico tramite visualizzazione ecografica nelle aree di interesse, stimolano in profondità la produzione di nuove fibre collagene, riducendo i segni dell’aging cutaneo e restituendo tonicità ed elasticità alla pelle.