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Pentite del “ritocchino”? Eppure i risultati della medicina estetica sono sempre più naturali

Un pool di esperti ci spiega come evitare il rischio di sembrare troppo “rifatte”. Cosa chiedere, come informarsi per essere sicure. Le testimonianze delle lettrici, invece, ci raccontano che i modi per non vedersi sfigurate ci sono. Nonostante dubbi, pentimenti e paure

  1. Inchiesta sulla medicina estetica a prova di pentimento
  2. Pentirsi della medicina estetica: una questione di identità
  3. I risultati della medicina estetica sono SEMPRE temporanei
  4. La tendenza del filler dissolving
  5. Come ottenere risultati naturali in medicina estetica
  6. L’esempio negativo dei social sui cambiamenti estremi
  7. I timori più comuni sulla medicina estetica + le soluzioni a prova di pentimenti
  8. Paura di ritrovarsi con il viso gonfio dopo i filler
  9. La soluzione per evitare l’effetto fake dopo i filler

Il primo “ritocchino” non si scorda mai. In seguito, nonostante la familiarità con il campo, i futuri incontri con la medicina estetica generano sempre un carico emotivo elevato. In gioco c’è il fatidico risultato che, tra speranze e timori, orienta la decisione di ricorrere nuovamente al filler o al botox. O, al contrario di lasciar perdere.

Inchiesta sulla medicina estetica a prova di pentimento

Eppure la tentazione di riprovarci con filler e botox resta, come ci raccontano le nostre intervistate dai 30 anni agli over 60 (vedi paragrafo “testimonianze” in basso). Da ex pentite delle punturine si sono trasformate in soddisfatte di ritorno, grazie a un approccio più naturale della medicina estetica. Del resto, le tendenze attuali riguardano sempre più la personalizzazione dei trattamenti.

Fortunatamente, le soluzioni ai risultati estetici venuti male, o che non piacciono, esistono: basta informarsi sui trattamenti che non alterano i lineamenti. Con l’aiuto di vari esperti abbiamo indagato su cosa fare per evitare di incorrere in disastri. E poi abbiamo raccolto le testimonianze di alcune lettrici che ci hanno raccontato le loro esperienze con il ritocchino.

L’attrice Nicole Kidman, 56 anni, nota per aver ammesso di aver esagerato in passato col botox.

Pentirsi della medicina estetica: una questione di identità

Proprio intorno al filone pentimento si sta aggregando un esercito di pentite che da Hollywood ha lanciato i primi moniti: “Sì a filler e botox purché non sfigurino il viso”. Ricordi Nicole Kidman e Courteney Cox? Sono gli esempi più eclatanti di attrici che in passato hanno dichiarato più volte di non essere state scritturate a causa di un’espressività facciale azzerata dai troppi interventi. Ma poi hanno ripreso a bussare alla porta del medico estetico con più soddisfazione.

E se per le celeb la questione è in apparenza solo di immagine, per chi vive lontano dai riflettori diventa un fatto di identità. La potenziale etichetta di “rifatta” rischia di far smarrire il senso più intimo di riconoscimento in se stesse (e non solo di fronte allo specchio). Inoltre, può scoraggiare chi vorrebbe avvicinarsi alla medicina estetica, ma tentenna perché teme di trasformarsi in una maschera di gomma. Eppure, come vedremo, i risultati naturali di filler e botox sono sempre più una realtà.

L’attrice Courtney Cox, 59 anni, si è detta pentita per aver ricorso troppo alle punturine.

I risultati della medicina estetica sono SEMPRE temporanei

Il dato da tenere a mente è che dalla medicina estetica si torna sempre indietro: gli effetti sono per antonomasia a breve durata. È la chirurgia plastica (tagliare e cucire in anestesia sotto i ferri) che, invece, dà risultati definitivi.

Chi ha il viso sfigurato è perché ha esagerato (volutamente?) con i ritocchini, quindi nel tempo si crea un effetto “sommazione” (come ha ammesso l’attrice Melanie Griffith). Oppure, è purtroppo vittima di infiltrazioni di prodotti non più legali, come ad esempio il silicone, ma sono casi seri e non poi così frequenti.

L’ex top Yolanda Hadid, 60 anni (madre delle modelle Bella e Gigi), ha deciso di ricorrere ai ritocchini con moderazione.

 

Come ottenere risultati naturali in medicina estetica

La soluzione a dubbi e timori di vedersi trasformate consiste in un uso moderato dei filler, ma in realtà è la concezione della medicina estetica che deve cambiare: da trasformativa a migliorativa. «Si desidera solo mantenere la propria bellezza? Le nuove metodiche ci permettono di farlo, ma la confusione alimenta paure infondate» precisa il dottor Giorgio Astolfi, medico estetico. «Un esempio su tutti è l’avversione al botox, quanto in realtà è il troppo acido ialuronico ad alterare il viso. La tossina botulinica è un farmaco sicuro e approvato, il cui effetto è completamente reversibile nel giro di qualche mese».

L’esempio negativo dei social sui cambiamenti estremi

A complicare le cose ci si mettono i social che ogni giorno mostrano cattivi esempi. L’esigenza di rivalutare l’aspetto etico della professione medica è talmente forte che da un’indagine Agorà giunge un appello da parte degli stessi medici: i mezzi digitali devono essere usati in modo più responsabile al solo scopo divulgativo. Il rischio è di mercificare l’atto medico sin quasi a sminuirlo.

«Bisogna guidare la paziente verso la ricerca del risultato più armonico. È normale che arrivi un po’ disorientata, ma sta a noi medici inquadrarla sotto il profilo psicologico per interpretarne i desideri. E da qui farle comprendere che si possono ottenere risultati eleganti e naturali» continua il dottor Astolfi.

L’attrice Cameron Diaz, 51 anni, si è pentita dell’eccesso di botox perché le facevano la faccia strana.

I timori più comuni sulla medicina estetica + le soluzioni a prova di pentimenti

Spesso i dubbi sui trattamenti di medicina estetica provengono dagli esiti disastrosi che si vedono in giro e sui social, soprattutto in passato. Ecco i più comuni con le informazioni su come evitare di sembrare una maschera.

Paura di ritrovarsi con il viso gonfio dopo i filler

Zigomi pieni, troppo pieni. Guance paffute e ovale tondeggiante. Uno dei timori più diffusi di chi si avvicina alla medicina estetica è di ritrovarsi con una faccia di gomma. «Il rischio c’è, e dipende dalle quantità eccessive di acido ialuronico per riempire le rughe in maniera superficiale, senza trattare un problema della pelle più profondo, cioè i cedimenti, che rappresentano il vero problema dell’invecchiamento» precisa il dottor Astolfi.

Per esempio? «Quando si formano i solchi ai lati della bocca, vuol dire che i tessuti del viso all’altezza di guance e zigomi stanno cedendo. In molti visi, iniettare il filler nelle rughe naso-geniene determina un aumento di volume. Inoltre, ciò non risolve la causa che dà origine alle rughe problema». A ciò si aggiunge che la parte inferiore del viso è una zona soggetta alla forza di gravità.

L’attrice Sharon Stone, 66 anni, è un esempio ben riuscito di ritocchini (dichiarati).

La soluzione per evitare l’effetto fake dopo i filler

Per un risultato naturale con i filler , bisogna puntare su una tecnica che miri a riposizionare i tessuti al loro posto originario. «In gergo si chiama lifting medico o liquido, è un trattamento che “solleva” le guance in modo non chirurgico, ma solo tramite le sostanze iniettabili, liquide appunto. Contro i cedimenti cutanei è efficace l’idrossiapatite di calcio, una molecola naturale che compone il tessuto delle ossa e dei denti, e che ha la particolarità di non richiamare acqua, come invece fa l’acido ialuronico.

Iniettato in profondità e nei punti giusti del viso, l’idrossiapatite riesce a dare sostegno a quei tessuti che hanno ceduto o stanno per farlo. Nei mesi successivi stimola la produzione di collagene, rendendo la pelle più tonica e compatta. Solo dopo aver “frenato” la lassità si può procedere a rimpolpare le zone del viso che con l’età appaiono svuotate. E qui subentra l’acido ialuronico: i filler ultima generazione si integrano perfettamente nei tessuti, favorendo la naturalezza della mimica» precisa il dottor Asfolfi.

L’attrice Jamie Lee Curtis, 65 anni, si è dichiarata pro-aging

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