Dottor Astolfi, buongiorno, è sempre un piacere e un onore averla come docente al nostro Master. Oggi parleremo del Radiesse. Banalmente, si sente sempre parlare di punturine in generale, ma ci spiega bene che tipo di prodotto è il Radiesse?
Il Radiesse è un filler completamente riassorbibile ed è composto per il settanta per cento da carbossi-metil-cellulosa che è il gel veicolante responsabile dell’effetto immediato di riempimento e il trenta per cento da microsferole di idrossiapatite di calcio che hanno una funzione di stimolo sui fibroblasti alla neosintesi di collagene inizialmente di tipo tre e di tipo uno e di elastina; quindi al tempo stesso utilizziamo un filler quindi un riempitivo ma anche un biostimolante e vi sono molti studi clinici che testimoniano la veridicità di quello che sto esponendo.
Si ha, anche in base agli esami istologici e vetrini, un incremento della sintesi di collagene di elastina e una neovasogenesi. Questo cosa comporta? Naturalmente un miglioramento della texture, un miglioramento del tessuto e un aumento della quantità di collagene.
Quindi è proprio anche un trattamento curativo, oltre che riempitivo.
Assolutamente, le pazienti spesso riferiscono quasi sempre che hanno osservato un miglioramento della qualità della loro pelle.
Quindi una persona esce dal suo studio già contenta di un risultato immediato, ma poi avrà anche un miglioramento nel tempo?
Certo immediato, è assolutamente gradevole, piacevole perché oltretutto rispetto allo ialuronico non è igroscopico quindi non richiama acqua ed è, direi, il filler da preferire laddove noi vogliamo ottenere una buona definizione e secondo me nella gran parte dei casi noi dobbiamo privilegiare la definizione al volume.
Poi naturalmente per pazienti più âgè che hanno perso peso comunque hanno un viso svuotato e un’elasticità importante, lo ialuronico è ancora un presidio assolutamente insostituibile perché comunque in questo caso sfrutteremo le sue proprietà anche di richiamo dei liquidi, di idratazione del tessuto. Però direi che il Radiesse è il filler veramente innovativo sul mercato oggi. Ci sono adesso delle copie modificate però il Radiesse è sul mercato ormai da quindici anni e più. Sono stati trattati milioni di pazienti e abbiamo anche la garanzia di un filler estremamente sicuro dai risultati prevedibili…
Certo, assolutamente.
… che è quello che per noi conta. Noi dobbiamo disporre di armi di cui conosciamo le caratteristiche e con le quali possiamo ottenere dei risultati appunto prevedibili come dicevo.
E che aree si possono trattare col Radiesse? Soltanto il volto?
Il volto, si può trattare si può utilizzare sia come riempitivo con la diluizione 1:1 oppure anche come biostimolante sfruttando di più l’effetto dell’idrossiapatite di calcio che non l’effetto della carbossi-metil-cellulosa, iper diluendolo 1:2 o 1:3 per trattare collo, decolté, interno coscia, interno ginocchio e poi si può utilizzare ed è approvato FDA per questo anche sulle mani. In questo caso io non lo diluisco, però è una scelta mia personale, ma i risultati sono molto buoni e anche duraturi nel tempo. Quindi è molto versatile.
Sì. Poi ci sono proprio zone che a volte appunto le donne dimenticano, come il collo e le maniche, però rivelano, no?
Certo, interno ginocchio, interno coscia, decolté, collo e devo dire che i risultati sono molto buoni.
Certo. E queste diluizioni le decide il professionista?
Sì, diciamo che abbiamo messo a punto un protocollo sulla base delle esperienze comuni di molti utilizzatori e quindi adesso abbiamo codificato un certo tipo di comportamento e anche riguardo alle diluizioni oltre alle tecniche e alle aree da trattare. Per quanto riguarda il viso direi va diluito uno a uno quindi la fiala 1,5 viene portata a 3 aggiungendo 1,5 di fisiologica e le aree che si possono trattare sono tutte quante, tranne le labbra per cui non c’è indicazione per cui area zigomatico-malare, tempie, contorno mandibolare, tutto il viso direi.
Certo, soprattutto il viso. Io so che nel suo studio di Milano lei svolge molteplici trattamenti. Si può associare a degli altri trattamenti?
Direi di sì perché ci sono sicuramente. Non esiste il trattamento che di per sé risolve tutti i problemi, diciamo che molti trattamenti sono complementari tra di loro e l’utilizzo di diverse strategie porterà a migliori risultati, Diciamo che nel caso specifico dei filler del viso un trattamento molto efficace che va fatto prima del filler è sicuramente il trattamento con ultrasuoni micro focalizzati, Ulthera per intenderci, che è un trattamento sicuro che dà risultati molto buoni progressivi nel tempo e a mio giudizio perché questo trattamento dia risultati che il paziente spera va associato al filler Radiesse della fattispecie.
Abbiamo fatto proprio anche più volte il parallelismo tra l’arte e la medicina estetica, quindi è proprio come il professionista che è proprio l’artista, che quindi sceglie la tela, sceglie i colori, fa tutto un percorso.
Queste domanda mi fa molto piacere che ho sempre battuto questo chiodo. Secondo me nella nostra disciplina i requisiti più importanti sono ovviamente conoscenza, competenza, conoscenza dell’anatomia, della fisiologia, conoscenza dei prodotti. Però noi dobbiamo sapere cosa fare su quel viso: non esiste un trattamento standardizzato e questo l’errore che secondo me ancora molti commettono. Ogni viso va valutato in base alle sue caratteristiche, e in base a quello si fa un progetto che va portato avanti nel tempo.
Quindi voglio dire va condiviso con il paziente al quale devono essere spiegate le ragioni per le quali proponiamo certe cose, perché utilizziamo un prodotto piuttosto che l’altro. Insomma, direi un approccio assolutamente trasparente, onesto, corretto; diciamo che ci vuole gusto estetico e un po’ di bene artistico.
Certo, assolutamente sì.
Altrimenti si rischia di avere quei volti tutti uguali. Ciò penalizza perché molte pazienti che approcciano la medicina estetica sono intimorite da ciò che vedono in giro.
Ciò che vedono in giro, che io le dirò che appunto tra i suoi pazienti, o quelli che io conosco eccetera, non ne ho visti nessuno di quei movimenti, io lo confermo assolutamente.
Mi fa piacere. Io veramente credo di ottenere risultati molto naturali con senso della misura, però anche qua farei una piccola parentesi. Sono finiti i tempi in cui il paziente viene da noi, vuole correggere il nasogeniene e le facciamo il trattamento che richiede. Ci vuole progettualità perché un viso soprattutto dopo i quaranta cinquant’anni a seconda anche delle caratteristiche, ha necessità di un approccio più articolato e quindi fare un programma, un progetto e dare continuità ai trattamenti. La paziente che viene da me che fa un full face e anche si impegna economicamente non può tornare dopo un anno… ricominciando da capo.
L’importante è il dialogo con i pazienti e cercare di far capire loro qual è la strategia più efficace per portare a dei buoni risultati naturali e duraturi nel tempo.
Lei ha detto che bisogna essere sicuramente dei bravi medici, un po’ artisti, credo anche un po’ psicologi, perché a volte bisogna anche mediare, no?
Molto psicologi. Ogni volta che abbiamo davanti un paziente dobbiamo cercare di capire un po’ il suo profilo psicologico, ma questo vale per tutte le discipline mediche dovrebbe valere e quindi a maggior ragione in questa disciplina dove spesso i pazienti si rivolgono a noi perché vivono momenti di difficoltà o di fragilità.
Passaggio della menopausa per le donne, lutti, rovesci familiari economici, pazienti che non si accettano col passare del tempo quindi va valutato con attenzione il loro profilo e bisogna essere molto etici e molto onesti.
Poi credo che a volte sia anche non facilissimo mediare tra le richieste anche dei pazienti. Io mi ricordo una volta che una mia amica venne da me e mi disse voglio andare a fare delle “labbre estive”, mi fece molto ridere, però…
Le richieste sono le più disparate e le più pittoresche, a volte.
Cercare una giusta mediazione.
Credo che si debba rispettare il gusto del paziente, ma non si debbano seguire pedissequamente le richieste del paziente perché ci portano fuori strada e laddove otterremo un cattivo risultato seguendo le loro richieste ci si ritorce contro perché il paziente ha un risultato a breve termine, ma a lungo termine no. E poi bisogna anche sapere dire di no.
Certo, questo è importante infatti. Va benissimo, le ringrazio molto e buona lezione.
Ringrazio io lei e grazie per l’opportunità.